Spesso viene detto che i caschi delle moto "scadono" dopo 5 anni. In realtà non è del tutto corretto parlare di "scadenza", quanto piuttosto di durata ottimale oltre la quale il casco potrebbe non funzionare più in modo adeguato.
Ogni casco infatti con l'utilizzo tende a logorarsi, e quando questo avverrà dipende dalla frequenza di utilizzo e dalla cura. Per esempio l'esposizione al sole danneggia gradualmente la calotta e anche il mettere e togliere il casco continuamente può rovinarlo. Con il tempo, infatti, il rivestimento interno tende a deteriorarsi: secondo la Snell Foundation – che si occupa di testare la sicurezza di questi dispositivi – dopo 5 anni l'usura dell'imbottitura interna rende il casco di una o due taglie più grandi rispetto al casco nuovo.
Ma cosa succede se non ricordiamo esattamente in quale anno abbiamo acquistato il casco? Semplice: nella sua scatola o in un'etichetta al suo interno è riportato l'anno di produzione. Prendendo questo dato possiamo considerare un valore limite non più di 5 ma di 7 anni, visto che un casco idealmente può essere venduto fino a due anni dopo la sua produzione. Ovviamente, come in tutte le cose, è necessario usare sempre il buon senso: se dopo due giorni che abbiamo acquistato il casco questo viene danneggiato, è necessario cambiarlo immediatamente, anche se siamo lontani dalla data di "scadenza". Se invece per 4 anni lo tengo ancora nella scatola senza averlo mai usato, è possibile che questo abbia ancora ottime caratteristiche, anche se quasi vicino al tempo limite consigliato. Teniamo quindi a mente che questo valore di 5 anni dall'acquisto (o 7 dall'anno di produzione) fa riferimento ad un utilizzo continuativo.
Attenzione: anche se potrebbe sembrare "uno spreco" gli esperti consigliano caldamente di cambiare il casco anche dopo cadute "banali" e all'apparenza innocue. È infatti possibile che ci siano rotture e difetti non visibili che, però, ne potrebbero compromettere il funzionamento in caso di un futuro incidente.